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Pejman Tadayon (Isfahan,1977)
è un artista e musicista iraniano i cui lavori, relativamente
recenti, si basano – ancor prima che sulla classica commistione
arte-musica – su un incontro tra culture. In Iran, all’età di tre
anni, Pejman inizia a dipingere sotto la guida di suo nonno e in
giovane età partecipa alla sua prima mostra collettiva di pittura a
Isfahan (importante città d’arte dell’Iran) al fianco di grandi nomi
della pittura locale. Inizialmente il suo modo di fare arte è
didascalico, preciso, quasi fotografico, ma quando inizia a studiare
il Radif (antichi repertori melodici persiani) e gli
strumenti a corda della tradizione, il suo modo di dipingere cambia
totalmente, impregnandosi di simbolismi storici e di rimandi
musicali. Con l’arrivo del nuovo millennio si sposta in Italia, dove
si dedica allo studio delle belle arti presso le Accademie di Roma e
Firenze e dove organizza diverse mostre personali e collettive,
soprattutto a Roma (dove vive e lavora). La componente musicale
rimane fondamentale per l’artista, che inizia a immaginare la
creazione di strumenti musicali, a disegnare spartiti, simboli
sonori del passato e mani che suonano. Il risultato di tale percorso
sono le sue straordinarie opere di Pittura Sonora. |