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Nelle opere di
Ragnisco, l’idea del futuro attinge sempre dal passato, seguendo
peraltro una personale passione per il cinema e la fantascienza. È
con questo spirito che nascono gli ‘olii digitali’. Si tratta di
opere disegnate e dipinte con colori digitali, in seguito
trasportate su tela e ultimate con pigmenti a olio. La tecnica con
cui vengono realizzati questi lavori abbraccia pienamente i soggetti
rappresentati dall’artista: sono ritratti ‘futuribili’.
Le pose e le fogge, di
chiara ispirazione rinascimentale, vanno a relazionarsi con l’idea
della macchina. Il risultato è un’immagine in cui si fondono passato
e futuro. L’uomo muta fino a scomparire quasi completamente dietro
una sorta di maschera meccanica. Resta di lui un solo indizio umano,
la bocca, la parte del corpo legata al comunicare, simbolo di ciò
che è stato e di ciò che continuerà a essere.
Nato e amato a Roma
nel 1971 da un architetto romano con la cultura dell’arte antica e
da una montessoriana con la passione per l’armonia delle cose.
Allevato da uno storico sardo con il piacere del cinema, da una
casalinga affettuosa con un bel po’ di paure e da uno psicanalista
lombardo con tanto coraggio. In compagnia fin dalla nascita di un
interlocutore fraterno, e formato da tutti gli incontri veri. Vive e
lavora a Roma e laddove si sente a casa. Diplomato in Industrial
Design con un’astronave, è designer, scultore, illustratore, tecnico
degli effetti speciali, truccatore, scenografo e costruttore di
macchine didattiche. Fonda nel 1995 insieme a Cristina Croce lo
studio di progettazione 21st Century Design divenuto poi 21Lab.
Con la passione per il
cinema progetta, disegna e produce cortometraggi, tra cui "Space
Off", diretto da Tino Franco. |