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Teresa,
giovane donna pugliese di umili origini, è in fuga dopo aver
assassinato il marito che la vessava. Lungo la via s’imbatte in
alcuni banditi, che la trascinano con sé affinché non riveli a
nessuno le loro mosse. Si ritrova così, suo malgrado, a entrare in
quella masnada di malfattori, il cui capo, pur con molti delitti
alle spalle, mostra presto di avere una sua coscienza. La ragazza
trova quindi un proprio ruolo in quell’accolita di assassini e
ladri, prendendosi cura dei feriti e improvvisandosi cerusico
(peraltro mostrando notevoli abilità). La sua natura caparbia e
rabbiosa si stempera mano a mano che impatta con la brutalità della
guerra fra Savoia e Borbone, a cui partecipano anche molti briganti,
schierati in difesa del Sud. In questo contesto, s’innamora di un
capobanda alleato del suo comandante, rimanendone incinta. Tale
condizione, sommata alla tragica fine del suo amante, muterà per
sempre la visione della vita da parte di Teresa, rendendola così una
donna nuova.
Stefania
Di Mei (Roma, 1946), parla quattro lingue, ha tradotto diversi testi
e ha trascorso gran parte della sua vita lavorativa in RAI. Sposata
e madre di due figli, col pensionamento si è dedicata a sviluppare
la propria creatività, iniziando a dipingere, a fare l’attrice di
teatro amatoriale, a frequentare corsi di yoga e meditazione e, dopo
anni di scrittura per se stessa, a stendere il suo primo romanzo,
I sette chakra capitali ovvero la filosofia del pianerottolo, a
cui ha fatto seguito Jole la rossa ovvero non ignorare l’antenato.
La stesura dei romanzi si è inoltre accompagnata a quella di
molteplici racconti e poesie, nonché alla cura del blog
d’informazione Roma Tardona (romatardona.wordpress.com),
dedicato in primis al mondo dei viaggi, della cucina e della
letteratura. |