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Con lo pseudonimo di
Maffeo Robo, Roberto Maffioletti, allora senatore della Repubblica,
ha pubblicato nella rivista “Roma sorante”, cinque Noterelle
romane, come ha poi amato definire questi racconti. Il fine è il
sorriso, ma è presente la consapevolezza di un tessuto sociale e
urbano in rapida trasformazione in cui Roma, magnifica e colorata
scenografia per turisti frettolosi, diventa sempre meno una comunità
autentica, viva e pulsante. Le Noterelle sono dunque un quadro
espressionista della parte ancora viva della città di allora, nella
sua povertà commovente e amara e talvolta nel suo “trucidume”. Larga
parte delle “botteghe” e dei suoi abitanti sono scomparsi,
sopraffatti da una trasformazione non sempre governata, che
determina, per Roma, come già per le altre città d’arte d’Italia, il
destino di città-cartolina, pur se una bellissima cartolina.
Il testo è
arricchito da alcuni acquerelli dell'autore dedicati alle
“Città
invisibili” di Calvino.
Roberto Maffioletti (1927-2015), ha svolto la sua attività politica
e di avvocato a Roma. Nato nel quartiere Ludovisi, ha qui vissuto
fino ai sette anni, quando, in seguito alle demolizioni volute da
Mussolini, si trasferì nel quartiere operaio dell’Alberone. Il
ricordo di quegli anni e dello strappo da luoghi della bellezza
romana, come Villa Borghese, Corso d’Italia, Piazza Fiume, la spina
di Borgo, dove andava a trovare lo zio pittore, rimase indelebile
nella sua memoria. Nel 1966, eletto Consigliere comunale per il
PSIUP, il problema urbanistico e della casa, delle periferie urbane
come luogo di separazione e di emarginazione, furono dunque temi su
cui, insieme a un vasto movimento di intellettuali, urbanisti e non,
condusse una battaglia politica, ma anche di condivisione umana, che
fa parte ormai della storia di Roma: la speculazione edilizia e la
conseguente e continua violazione di un piano regolatore
insufficiente e rimasto inapplicato, condussero allora il Comune al
dissesto finanziario, alla corruzione e a un crescente disagio
sociale. |