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Il tema della statuaria antica quale modello per l’arte secentesca,
ampiamente dibattuto anche in recenti studi, trova negli atti del
convegno di Pisa nuove sollecitazioni e nuovi approfondimenti. Il
rapporto tra statuaria e pittura, tra teorie classiciste e pratica
artistica, tra circolazione di modelli e creazione di nuovi canoni
estetici (che ha avuto nell’antiquaria l’ambiente di più fecondo
sviluppo) viene qui discusso con molteplici tipologie di esempi e
un’aggiornata documentazione, seguendo il fil rouge della percezione
della scultura antica. Le ricerche di epoca recente hanno infatti
conferito all’antiquaria un nuovo status, intendendola come
laboratorio di riflessioni sull’antico in funzione del tempo
presente, nonché come frutto di graduali approssimazioni alla
conoscenza dello stesso mondo antico (con progressive immaginazioni
sul presente e sul futuro). Tipica degli studi degli ultimi decenni
è una sorta di “quadrangolazione”, che in questo volume trova
un’articolazione aggiornata. Si tratta di una visione che include le
antichità, le collezioni, gli antiquari (intenti a ricomporre in
corpus le “sparse membra” dell’antichità) e, infine, gli artisti e i
committenti.
Il presente volume riporta i contributi di: Salvatore Settis
(Introduzione), Lucia Faedo, Federico Rausa, Sonia Maffei, Lorenzo
Fatticcioni, Leonarda Di Cosmo, Charles Dempsey, Frank Martin,
Elisabeth Oy-Marra, Donatella Livia Sparti, Tomaso Montanari,
Giovanna Perini Folesani, Lucia Simonato. |