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Il presente volume,
adottando quale filtro il teatro, indaga la figura e il ruolo della
donna nei secoli di passaggio dal mondo medievale a quello moderno,
sullo sfondo di cruciali evoluzioni culturali ed economiche in un
tempo in cui, indipendentemente dalla classe di appartenenza, la
subalternità della donna rispetto all’uomo era sancita da
consuetudini e sistemi giuridici. Peraltro, vi era una certa
differenza tra il destino riservato alle donne della borghesia,
fatto di alti e bassi in relazione alla loro fortuna familiare, e
quello riservato a chi nasceva nei ceti popolari, precostituito e
oscillante tra il ruolo di serva e quello di prostituta. Di tale
difficile esistenza si ha riscontro in più commedie ammantate dal
più rigido perbenismo, come le due qui pubblicate, di cui una già
edita nel XVII secolo (La dama frullosa), ma di difficile
reperimento, e l’altra invece inedita (La donzella oppilata).
Quirino Galli, nato a Roma
dove si è laureato nel 1968, è autore di numerosi saggi pubblicati
su riviste nazionali e internazionali e di molteplici libri sulla
cultura teatrale, tra cui: La Cangiaria, Commedia inedita del
1541 (Viterbo 1972, ristampata nel 2015 da GB EditoriA), Un
capocomico nell’Italia borghese, Lettere inedite di Ermete Novelli
(Napoli 1979), La scena dell’impero, Seguendo Renato Simoni
regista (Roma 1991), Il San Bartolomeo di Alessandro
Donzellini. Lo spettacolo barocco (Ronciglione 2004) e Gli
scenari di Flaminio Scala. Lingua e teoria teatrale (Salerno
2005). Orientando l’interesse verso diverse forme di spettacolo, ha
inoltre ampliato la propria indagine avvicinandosi alla ricerca di
tipo antropologico, studiando vari esempi di teatro popolare. In
proposito si ricordano i libri La Barabbata di Marta, Saggio su
un rito-spettacolo (Viterbo 1982), La drammaturgia popolare
nell’Italia contemporanea (Roma 1997), Carnevale. Storia di
Carnevale dagli archivi della Tuscia viterbese (Roma 2012). |