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Un
vecchio giunto al termine del suo lungo viaggio si ritira nella casa
avita in campagna dove ha trascorso la maggior parte dei suoi primi
dieci anni, prima e durante la seconda guerra mondiale. Vi riscopre
com’era allora colà e ripensa, col senno di poi, ai costumi e
principali eventi dell’epoca. Ciò gli consente di meglio apprezzare
l’essenziale della sua esistenza anche altrove, nonché le ragioni
per le quali la sua madrepatria, tanto invidiabilmente dotata di un
patrimonio artistico, storico, naturalistico e di creatività senza
pari, è ancora impedita dal persistere di una politica conflittuale.
Luciano Manara, italiano, classe 1935, laureato con lode in medicina
e chirurgia all’Università di Milano nel 1961 e assolti gli obblighi
militari in Sanità, ha impegnato la sua lunga vita operosa in Patria
e altrove nella ricerca scientifica, a lungo nei laboratori, infine
con ruoli direttivi; ciò gli è valso alcuni riconoscimenti nazionali
e internazionali. Oltre a una cospicua pubblicistica scientifica,
egli vanta significative esperienze d’insegnamento superiore ed è
stato appassionato divulgatore con interventi mediatici e articoli
sulla stampa d’informazione. Ritiratosi nella dimora avita della
natìa campagna piemontese nel 2005, vi si dedica praticando
frutticoltura, orticoltura e giardinaggio. |