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Un nuovo,
fondamentale tassello si aggiunge allo stemma codicum del
Theatro di Giulio Camillo Delminio: l’inedito “manoscritto
genovese”, il cui studio getta nuova luce su uno dei progetti più
folli, eclettici e ambiziosi del Rinascimento italiano, dove si
intrecciano e fondono memoria, sapere enciclopedico e conoscenza dei
principi cosmologici e universali. Il “Theatro Universale” include
tutte le arti e tutte le scienze. Si tratta di un raffinato gioco
intellettuale: una macchina interattiva che racchiude in sé il micro
e il macro cosmo e che ci porta in viaggio fra simboli e archetipi
umani, lungo un cammino iniziatico nel cuore del misticismo e
dell’esoterismo rinascimentale. Il presente contributo, attraverso
documenti editi e inediti, ricostruisce la storia della creazione di
tale Theatro ligneo, svelando dettagli sul suo aspetto e sul suo
funzionamento e procedendo a una nuova lettura iconologica
dell’alfabeto cosmologico dei simboli ivi contenuti.
Elena Putti,
conseguita una Laurea Triennale in Filosofia e una Specialistica in
Economia e Gestione dei Beni Culturali all’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano, ha svolto l’attività di Cultore della materia
insegnando nelle cattedre di Museologia e Valorizzazione dei Beni
Culturali. Oggi collabora alle cattedre di Valorizzazione dei Beni
Culturali e Percorsi di Critica d’Arte dell’Università di Genova,
avendo inoltre conseguito il titolo di Dottorato con una Tesi
sull’inedito manoscritto di Giulio Camillo Delminio Il Theatro
Universale, rinvenuto a Genova nel 2011 e trascritto procedendo
a una collazione con gli altri manoscritti inediti dello stemma
codicum. Ha inoltre svolto un Dottorato di Ricerca in Digital
Humanities e collaborato con la Fordham University a un
progetto di space-map delle fonti letterarie del medioevo
franco-italico. |