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A partire dalla
seconda metà del XIX secolo, migliaia di italiani partirono verso
diverse aree del mondo con la speranza di trovare contesti
favorevoli in cui insediarsi e iniziare una nuova vita. Una delle
aree in cui si stabilirono in gran numero fu la penisola di Crimea,
all’epoca parte della Russia zarista, promotrice di politiche
migratorie estremamente permissive. La situazione precipitò con lo
scoppio della seconda guerra mondiale: accusati di collaborare con
il Fascismo, molti italiani vennero deportati nei campi di lavoro in
Siberia e in Kazakistan e la maggior parte di loro non fece ritorno.
Le cose migliorarono con la morte di Stalin (1953). Molti degli
italiani di Crimea sono oggi organizzati nell’associazione CERKIO
(“Comunità degli Emigrati in Regione di Crimea - Italiani di
Origine”). I volti, le dimore, le storie e le speranze di alcuni di
loro sono l’oggetto del presente volume fotografico.
Alessandro Lacché,
classe 1983, fotogiornalista, è dal 2014 collaboratore di
EchoPhotoAgency di Milano.
Karl Mancini, classe
1978, fotogiornalista, si è occupato soprattutto di lavoro minorile
e genocidi, e dal 2014 è fotografo di EchoPhotoAgency di
Milano. |