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“Lingue e linguacce” è
un’opera che delinea il percorso linguistico della stessa autrice
dai primi impatti fino alla piena conoscenza e uso delle parole in
lingua italiana.
Con l’incoraggiamento
di Paola Mazzetti, la bozza delle poesie si è trasformata in un
piccolo volume ricco di humor e in cui compaiono disegni di
personaggi, oggetti pieni di fantasia volti a illustrare i
componimenti. Il libro è un tripudio di parole francesi e italiane,
abilmente intrecciate dall’autrice per la quale non è stato facile
adeguarsi ai suoni di un altro paese.
Scrivere, per Edith, è
stato lo stratagemma per tenere legati i suoi due mondi e per
esprimersi in una lingua straniera; ai silenzi cacofonici, si sono
contrapposte, nei componimenti, parole raffinate e audaci che
annullano il senso di estraneità. Dai semi delle sue parole nascono
fiori, poesie che sono perle scovate in un mare di lettere di cui
l’autrice stessa dice “A staccar non riesco”. Temi di comunicazione
e incomunicabilità dovuti non solo alla lingua ma anche alla lotta
quotidiana per la scrittura, in cui il computer risulta essere, al
tempo stesso, ostacolo e veicolo. |