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La seconda metà del Cinquecento e le prime decadi del Seicento
costituiscono un periodo fondamentale nella storia della città di
Loreto. Durante tale lasso di tempo fu costruita la facciata del
tempio mariano e trasformato l’interno della chiesa quattrocentesca
attraverso interventi finalizzati a uniformare “alla moderna” la
veste della vecchia basilica d’impianto goticizzante, adeguandola
alle disposizioni liturgiche e alle esigenze di magnificenza, esito
del dibattito postridentino sul cultus externus. Agli stessi
anni risalgono i lavori di avanzamento del palazzo apostolico con
l’erezione della loggia ionica e del braccio corto, necessari ad
accogliere i tanti notabili in visita alla Santa Casa, divenuta
all’oggetto di grande devozione. Al contempo, a seguito
dell’erezione a sede vescovile della chiesa di Loreto, fu
commissionato da Sisto V il progetto della cosiddetta «Città
Felice». Un ampliamento idealmente rivolto a Roma, da cui la piccola
comunità prendeva autorità e ragion d’essere. Il volume
approfondisce le vicende costruttive e le dinamiche di
coinvolgimento dei tanti personaggi che presero parte alla
trasformazione del complesso mariano, restituendo tutta l’importanza
che tale città santuario, luogo di fermento operativo e ideologico,
assunse nell’‘immagine’ della Chiesa di Roma.
Antonio Russo, architetto, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in
Storia dell’Architettura presso la Sapienza - Università di Roma. Ha
compiuto studi sull’architettura del Cinque e Seicento con
contributi su Antonio da Sangallo il Giovane, Pellegrino Tibaldi,
Giovan Battista Bertani, Girolamo Rainaldi e sul complesso
lateranense durante il pontificato di Urbano VIII. Si è occupato
inoltre della diffusione e ricezione della trattatistica
cinquecentesca in Puglia e nell’area padana. Attualmente è docente a
contratto al Dipartimento di Ingegneria e Architettura
dell’Università degli Studi di Parma, dove insegna Architecture
Historiography e Methods of Historical Research on Architecture. |