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La
storia eccezionale e allo stesso tempo comune di Antonia Ragusa,
detta anche Nina, o Ninì, passa di mano in mano attraverso
un’intensa comunicazione tra donne, dando origine a una danza
narrativa in cui più racconti scivolano l’uno dentro l’altro e il
flusso dell’esistenza spazia tra sconfitte cocenti e insperati
recuperi. Passando dall’Eden di una fanciullezza privilegiata e
felice, alla crisi che travolge la sua famiglia nel secondo
dopoguerra, fino ad arrivare a una personale e ambigua caduta agli
inferi, la protagonista è costretta a sperimentare finalmente se
stessa, mettendo in campo le proprie risorse, la propria capacità di
adattamento, offrendosi a sorprendenti trasformazioni e a un’audace
epifania dell’amore.
“Il viaggio di Nina detta Ninì è un viaggio tutto interiore, in
cui le vite della protagonista si ricompongono attraverso la
scrittura. Mediante la parola l’Io si determina, la realtà si
rivela, l’inconscio riemerge nella sua scandalosa verità; ogni
giustificazione viene abbattuta e Antonia Ragusa capisce che l’unico
modo per poter vivere la propria vicenda umana è raccontarla al di
là di ogni illecito dubbio, senza presunzione d’innocenza, ma con la
piena consapevolezza della sua imperfetta, meravigliosa umanità”
(Giuseppe Argirò).
Luisa Cappuccio, già autrice di numerosi racconti e opere poetiche,
finalista al premio di scrittura teatrale femminile Donne e teatro e
a quello di poesia Fiori di Duna, ha all’attivo 41 anni di
insegnamento e una lunga esperienza nel condurre laboratori di
scrittura creativa. Ha pubblicato, nel 2014, con la GBEditoriA il
romanzo Margherita e i banchi di scuola, risultando finalista
al concorso Testo in cerca di Regista, abbinato al premio David di
Donatello. |