L’individuazione e lo studio delle cave da cui provengono i materiali utilizzati a L’Aquila dall’epoca della sua fondazione parte dalla consapevolezza che la storia, la critica dell’architettura e il restauro non possano prescindere da una conoscenza della “materia” e dei suoi luoghi di produzione, come cave, calcare e fornaci. L’area indagata nel presente libro si estende nel territorio aquilano, colpito dal terribile sisma del 2009: l’osservazione diretta e congiunta dei giacimenti e della lavorazione dei manufatti rende comprensibili alcune scelte tecniche e figurative del passato. Il risultato della ricerca costituisce un importante contributo per gli interventi da intraprendere nel futuro, evidenziando, oltre l’eventuale rinnovo dei trattamenti della pietra, le notizie sulla condizione delle cave, sulla loro accessibilità e sulla possibilità di estrarne nuovi materiali. Un’occasione, infine, per valorizzare i centri di sfruttamento presi in esame al fine di valorizzarli, quali ruderi architettonici, nell’ambito della landscape archaeology.

Ricercatrice in Restauro Architettonico all’Università “Sapienza” di Roma e PhD in Conservazione dei Beni Architettonici, Rossana Mancini svolge ricerche sugli aspetti teoretici del restauro, nonché sulla storia delle tecniche costruttive. è inoltre autrice di contributi sulle architetture fortificate, sulla storia delle tecniche costruttive e sulla legislazione relativa ai beni architettonici.

Architetto e PhD in Conservazione dei Beni Architettonici, già docente a contratto alla Facoltà di Architettura dell’Università “Sapienza” di Roma, Beatrice A. Vivio collabora con la cattedra di Restauro e svolge ricerche per vari enti di tutela. é autrice di pubblicazioni sulla compatibilità fra le preesistenze storiche e gli apporti contemporanei offerti dalla Museografia e dal restauro.