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Il volume ripercorre
l’opera dell’architetto romano Tommaso De Marchis (1693-1759),
professionista preciso e versatile, come attesta la varietà degli
incarichi ricoperti, che dottò un modus operandi solido e pratico,
informato a concetti come stabilità, utile, comodo e necessario, ma
senza tralasciare la bona proporzione e il decoro. Sulla base
di ciò, egli seppe quindi delineare una propria cifra stilistica,
chiara e riconoscibile, in un momento storico assai complesso, dove
ai ricordi di una fulgida stagione barocca, oramai al tramonto, si
sovrappongono le aspirazioni a una razionalità moderna: negli
edifici, nelle città e nella società.
Sabina Carbonara, specialista in Storia dell’Arte Medievale e
Moderna presso l’Università degli Studi di Roma Sapienza
nonché dottore di ricerca in Storia dell’Architettura presso
l’Università degli Studi Gabriele D’Annunzio di
Chieti-Pescara, ha insegnato dal 2001 in diversi atenei italiani e
attualmente lavora presso il Dipartimento di Architettura
dell’Università degli Studi di Ferrara. Ha pubblicato numerosi
contributi, in particolare sull’arte e sull’architettura del XVII e
XVIII secolo (interessandosi anche di arti applicate) e ha
all’attivo una monografia sull’architetto settecentesco Carlo Murena
e una sul Palazzo di Montecitorio a Roma.
Marco Pistolesi, dottore di ricerca in Storia e Restauro
dell’Architettura, insegna dal 2017 presso la Facoltà di Ingegneria
dell’Università degli Studi di Roma Sapienza, dov’è docente a
contratto del corso di Elements of Architectural History.
Nelle sue ricerche, focalizzate in particolare sul periodo storico
compreso tra il XVI e il XVIII secolo, ha analizzato varie formule
lessicali riscontrabili nell’edilizia di molti Ordini religiosi e
indagato inoltre l’attività dei loro architetti “interni”. Oltre a
ciò, ha approfondito l’attività di alcuni “operatori” del Settecento
tra cui Giulio Camporese, Clemente Orlandi e Giuseppe Boschi. |