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Massimo, un giovane
dei nostri tempi, è ormai deciso a lasciare il suo “paesello” per
andare a cercare fortuna in una grande città,
ma prima vuole recarsi al cimitero per fare visita alla sua cara (e
saggia) nonna e portare un fiore anche sulla tomba del padre di
Carlo, amico di vecchia data. Proprio in tale luogo (spesso vuoto di
vivi ma sovraffollato di defunti) troverà il tempo della riflessione
e inizierà uno scambio di SMS con l’amico, lo specchio di se stesso.
I due proveranno a parlare di Morte e di Vita, non senza l’aiuto
delle parole di grandi autori come Ugo Foscolo e ricorrendo alle
strofe di una canzone, alla cronaca e a tutto quel mondo che,
inspiegabilmente, fugge da un qualcosa o vi si rifugia
tragicamente... e dal quale è impossibile fuggire.
Il gioco degli SMS è
un modo come un altro per trasmettere il bisogno della memoria e
della consapevolezza, anche utilizzando quella tecnologia che ci
aliena e rende estranei. Ma qui sono Massimo e Carlo che manipolano
il mezzo comunicativo; non ne rispettano le regole, bensì le
plasmano sul loro bisogno. L’autore, poi, lascia a Carlo la
responsabilità della chiosa finale. Questi cita, con un pensiero
fulmineo, Giacomo Leopardi: “due cose belle ha il mondo: amore e
morte”. Curioso che, per quanto a volte ne soffriamo, non siamo in
grado di fare a meno di nessuna delle due.
Corrado Vatrella nasce
a Catanzaro nel 1981. Cresciuto a Gasperina (CZ), si trasferisce a
Roma, dove prende contatto con le vestigia e il patrimonio culturale
della città eterna. Qui mostra un forte interesse per la cultura
classica, da cui peraltro trae ispirazione per le sue opere. Nel
2007 pubblica la raccolta di poesie “Carmina Aeterna” e nel 2009 il
breve romanzo utopico “La congiura delle bandiere” (entrambi per GB
EditoriA). |