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Questo
saggio, scritto a quattro mani, avvia una nuova riflessione sul
Giudizio Universale di Michelangelo, partendo da una piccola ma
decisiva “scoperta visiva” fatta dagli autori: il doppio volto
adombrato nel capo della Vergine, dove un profilo maschile appare
delineato nella parte posteriore del velo. Il doppio volto ben
esemplifica il ruolo della Madre di Dio come Janua Coeli,
porta del Cielo, e apre la strada a una riflessione sulla virtù
prudenziale di Maria, ma contiene anche un più intimo mistero,
quello del complesso e profondo legame che unì Michelangelo alla
grande figura di Vittoria Colonna. Partendo dall’originalissima
iconografia della Vergine, il saggio sviluppa un percorso sul
Giudizio che ne rivela la complessa riflessione dialettica sul tema
del “doppio”, una riflessione nutrita dalla lettura attenta delle
fonti letterarie, dagli scritti di Petrarca alle Epistole paoline,
invitandoci a guardare all’affresco sistino come a un’opera
innovativa, coraggiosa e profonda, in cui l’artista mise a nudo le
sconfitte e le aspettative del proprio secolo.
Monica Grasso insegna Iconografia e Iconologia all’Università di
Urbino. Ha pubblicato numerosi studi di iconografia rinascimentale,
sulle opere di Piero della Francesca, Giorgio Vasari, Tiziano,
Federico Barocci, nonché sulla raffigurazione del Martirio di San
Sebastiano. Tra i suoi interessi di ricerca anche il Simbolismo e la
scultura del Novecento.
Paolo
Carloni
è
storico dell’arte, poeta e fotografo. Il Cinquecento e l’arte e la
cultura contemporanea sono l’oggetto dei suoi studi e pubblicazioni
(Vasari, Doni, Tintoretto, l’arte concettuale, Pasolini). I lunghi
soggiorni all’estero hanno arricchito il suo ideale di vita
contemplativa di una preziosa dimensione cosmopolita fatta di
curiosità, tolleranza e rispetto per la dignità dell’uomo. |