La ristampa anastatica del saggio Il cinema per ragazzi e la sua storia, scritto nel 1953 dal grande critico cinematografico Mario Verdone (scomparso nel giugno 2009), costituisce un piccolo omaggio alla memoria dell’appassionato “filmologo” che con questo lavoro si rivolse ai più giovani cercando di trasmettere loro tutto il suo amore per il Cinema. A dieci anni di distanza dal capolavoro di Vittorio De Sica I bambini ci guardano, Verdone si cimentò infatti con questo libello al fine di aprire un sentiero per il formarsi sia di una “storia”, sia di un “genere filmico” dedicato a chiunque – genitore o educatore che fosse –avesse “a cuore” le sorti dei più giovani. Al grande critico non sfuggiva d’altronde l’importanza dello “strumento cinema” (già componente quotidiana di un’Italia che si stava per avviare verso il boom economico), dacché, scrive Verdone, “il bambino può vedere nel film se stesso, identificarsi con il piccolo eroe della vicenda, vedere come potrebbe comportarsi lui stesso nelle circostanze che si presentano ai suoi simili, imparando la vita...”. In altre parole, l’amato Cinema veniva percepito alla stregua di un efficace strumento educativo. Anche per questo la GBE ha deciso di riproporre, a sessanta anni esatti dalla sua prima edizione, il volume in oggetto, ben sapendo che quanto in esso contenuto ha assunto nel tempo anche un valore “storico”, preziosissimo per comprendere come è cambiato il mondo del Cinema e come, nel contempo, sono cambiati i nostri “ragazzi”.

La presente edizione de Il cinema per ragazzi e la sua storia è arricchita da due brevi ricordi di Carlo e Luca, figli del compianto Mario.