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Il
presente studio indaga il complesso di giardini, vigne e ville che,
a partire dalla fine del XVI secolo e fino al 1870, occupò a Roma
gran parte della superficie all’interno delle Mura Aureliane (nei
quadranti Nord-Est, Est e Sud-Est, oggi aree del Castro Pretorio,
dell’Esquilino, del Colle Oppio, del Celio e presso la Basilica di
Santa Croce in Gerusalemme), superficie urbanizzata, in epoca tardo
ottocentesca, per la costruzione della città Capitale. Si tratta di
un complesso di giardini e architetture nel quale la relazione con
l’Antico, coi ruderi, coi monumenti e con le collezioni private di
scultura si accompagna sia a soluzioni spaziali di relazione attiva
con le preesistenze e il panorama sia alla costruzione di percorsi e
spazialità dal carattere originale e policentrico. Spazi e
architetture che raccontano anche lo spirito di un’epoca. Tra
giardini nobiliari e di grandi ordini religiosi, la ricerca prova a
ricostruire, con frammenti ora più densi ora più isolati, la
costellazione di senso che informava spazi e architetture oggi
largamente alterati o scomparsi.
Alessandro Mazza, già docente di Storia dell’Architettura
Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
all’Università di Arezzo, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in
Storia e Restauro dell’Architettura alla Facoltà di Architettura
dell’Università Sapienza di Roma. È autore, oltre che di studi sulle
ville romane, di vari saggi sull’architettura del XX secolo a Roma e
in Italia, fra cui il volume Giovanni Battista Milani. Progetti e
Architetture romane 1900-1940 (Roma, 1996), e il saggio
Architettura e cerimonia, in A.G. Cassani (a cura di), Tomaso
Buzzi. Il principe degli architetti 1900-1981 (Milano 2008). È
stato inoltre curatore con Anna Paola Briganti, del saggio Roma
Architetture Biografie 1870-1970 (Roma, 2010) e con Marcello
Fagiolo del volume Monte Mario. Dal Medioevo alle idee di parco
(Roma, 2016), opere all’interno delle quali è anche autore di
numerose sezioni. |