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Nuova edizione,
pubblicata a 40 anni dalla scomparsa dell’artista viterbese, della
raccolta di poesie date alle stampe nel 1975.
Della vasta quantità
di lettere, scritti e poesie che Vincenti ha lasciato, emerge la
grande importanza che assume, nella sua opera, la scrittura. Per
l’artista essa diviene, ben presto un simbolo, l’espressione della
propria emotività. Firmerà le opere della maturità, giocando con le
lettere e le parole (VescoVI), anagrammando proprio un frammento di
una sua poesia. La scrittura è un mezzo per riordinare quel
repertorio di immagini che si aggirano dentro la sua mente. Nel
linguaggio poetico e nella scrittura, Vincenti cerca di trovare
risposta al bisogno di rendere il suo operato accessibile a chiunque
vi si voglia avvicinare, pensando che il significato di un’immagine
accostata a una parola possa risultare di più semplice comprensione.
Le sue poesie, che l’artista-poeta suggeriva di leggere “col
pensiero” affinché le parole scorressero “libere sotto gli occhi”,
insieme ai numerosi disegni, graffiti, tavole e collage,
contribuiscono a definire la cifra del suo operato artistico. |