|
La
celebrata era del “web 2.0” ha ceduto il passo alla fase 3 di
Internet, in cui emergono concetti più sofisticati come quelli di
“Intelligenza artificiale”, di “Web semantico” e di “Realtà
aumentata”. Ma siamo sicuri che quello che vale di più oggi, nel
mondo della comunicazione on line, sia il page rank o la cosiddetta
web reputation? E davvero il citizen journalism è la forma più
“democratica” di fare informazione? Senza abbracciare le tesi dei
critici apocalittici e neppure quelle degli entusiasti compulsivi
della Rete, questo istant book approfondisce il rapporto tra i
vecchi e i nuovi media sostenendo che i media tradizionali, alla
fine, non spariranno, con buona pace di chi è convinto che siano già
sul viale del tramonto. Lo “tsunami tecnologico” non porterà in
definitiva a derubricare il ruolo del giornalismo inteso come
ricerca della verità, selezione e verifica delle fonti. Questo
saggio costituisce un richiamo all’etica, alla deontologia e al buon
senso nell’uso dei nuovi strumenti tecnologici da studiare e
comprendere, soprattutto in un’epoca di animati dibattiti su
privacy, governance della Rete e Big Data.
Vincenzo Grienti è giornalista professionista e lavora a Roma presso
Tv2000. Già consulente Rai, collabora con Avvenire; si occupa di
comunicazioni sociali e cultura digitale. è autore di numerosi saggi
riguardanti internet e le nuove tecnologie. |
dimensioni: 13 x 18 cm, 136 pagg.
2013
prezzo
(clicca per ordinare via mail,
con pagamento in contrassegno o bonifico):
13,00 €
(ordini@gbeditoria.it)
ordina anche su
internet bookshop:
oppure ordina
direttamente dal nostro sito con servizio di pos digitale
IWSMILE:
info@gbeditoria.it
/ vicolo Savelli,
9 -
Roma /
tel & fax: 06.6868110 |
|
|